Henry Cavill: 'Ormai ho il terrore di flirtare ed essere preso per un maniaco'
In un momento delicato dominato dalle prese di consapevolezza di #MeToo, le dichiarazioni di Henry Cavill sui flirt hanno scatenato le polemiche.

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Henry Cavill si è lasciato andare a dichiarazioni che hanno seminato più di una perplessità e su un tema delicatissimo come quello delle molestie. Intervistato da GQ Australia ha confessato di essere molto condizionato dagli scandali degli ultimi mesi, da Weinstein in poi, tanto da “aver paura” di flirtare con una donna per non essere considerato inopportuno o, peggio, uno "stupratore".
C'è qualcosa di meraviglioso in un uomo che va dietro ad una donna. Con un approccio tradizionale intendo.... Anche oggi, secondo me, è una bella cosa se una donna viene corteggiata e desiderata, ma forse sono un po' troppo all'antica.
Cavill è stato un fiume in piena su questo discorso.
Oggi, però, dopo quello che è successo, è difficile che i ruoli continuino a essere al proprio posto. Perché tutto è sotto il segno di ‘Ok, no, non voglio provarci con lei perché poi potrebbe dire che l’ho molestata o chiamarmi stupratore’. […] Adesso non puoi più andare oltre. Se una ragazza dice no è no. E quindi lasci perdere, lei ti chiede perché non hai insistito corteggiandola e tu le rispondi: ‘Perché non voglio essere arrestato’.
Le dichiarazioni hanno scatenato discussioni e polemiche. L’attore ha poi rettificato con una nota a PageSix.
Avendo visto la reazione a un articolo sulle mie sensazioni riguardo i flirt e il movimento #Metoo, volevo solo scusarmi per la confusione e l'incomprensione che questo potrebbe aver creato. Non era mia intenzione essere insensibile. Alla luce di questo vorrei chiarire e confermare a tutti che, come ho sempre fatto, continuerò a mantenere le donne nel più alto livello di considerazione, indipendentemente dal tipo di relazione, che si tratti di amicizia, professionale o di un altro significativo. Non mancherei mai di rispetto in nessun modo o forma.
Cavill ha specificato di essersi espresso forse con troppa leggerezza su un discorso molto delicato.
Questa esperienza mi ha insegnato una preziosa lezione sul contesto e le sfumature delle libertà editoriali. Non vedo l'ora di chiarire la mia posizione in futuro su un argomento che è così importante e che appoggio con tutto il cuore.
Che ne pensate?
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